Quando il lessico ti fa “ciao”, sei “byelingual”

donna con nuvola di parole

Chiunque sia bilingue può certamente condividere aneddoti comici legati al fenomeno “byelingual”*. Immagina di trovarti in una conversazione in cui hai bisogno di un termine specifico in una delle due lingue e, all’improvviso, ti rendi conto che entrambi i vocaboli ti sfuggono! Può succedere a tutti, ed è in questi momenti che possiamo abbracciare l’aspetto divertente della situazione. La lingua è un organismo vivo e mutevole, e non dobbiamo prenderci troppo sul serio quando ci troviamo in queste situazioni. Basta amare le proprie imperfezioni. Anche quelle linguistiche.

C’era una volta una persona bilingue, chiamiamola Marco, che era fluente sia in italiano che in tedesco. Un giorno, Marco decise di invitare alcuni amici italiani e tedeschi a una festa a sorpresa. Voleva scrivere un messaggio di invito per entrambi i gruppi di amici, quindi decise di utilizzare una traduzione automatica on-line simile a DeepL per facilitare il compito.

ragazzo seduto al PC

Marco scrisse entusiasta un invito in italiano e lo tradusse in tedesco con l’aiuto del traduttore automatico on-line. Il messaggio tradotto sembrava perfetto, così Marco lo inviò a tutti gli amici. Tuttavia, c’era un piccolo problema che Marco non aveva preventivato: il traduttore automatico on-line aveva commesso un errore che rendeva il messaggio alquanto buffo.

Invece di scrivere “Vieni alla festa a sorpresa!“, il messaggio tradotto in tedesco recitava: “Komme zum Überraschungsbecken!“. Tutto sembrava andare bene alla festa a sorpresa finché uno degli amici tedeschi di Marco, Jürgen, non rispose confuso: “Überraschungsbecken? Cosa vuoi dire con ‘piscina di sorprese’?”.

Marco rimase sconcertato e si rese conto che il traduttore automatico on-line aveva frainteso la parola italiana “festa” con il termine tedesco “Becken” che significa “piscina” o “vasca” o “bacino”. Invece di invitare i suoi amici a una “festa a sorpresa”, sembrava che Marco stesse organizzando una stravagante “piscina di sorprese“. 😢

Fortunatamente, Marco riuscì a chiarire l’equivoco con una risata, fornendo la corretta spiegazione del qui pro quo. L’incidente linguistico si trasformò in un momento divertente durante la festa, diventando un aneddoto condiviso tra gli amici italiani e tedeschi.

Da allora, Marco ha imparato la lezione e preferisce fare affidamento sulla propria conoscenza delle lingue e sulle traduzioni fatte con diligenza e cura, evitando così divertenti equivoci come quello della “piscina di sorprese“.

Questo aneddoto illustra come anche le persone bilingui o bilingue (entrambe le forme sono corrette ed accettate) possono incorrere in situazioni comiche a causa di errori linguistici e l’importanza di fare affidamento su fonti affidabili quando si tratta di traduzioni serie.

 

cervello con nuvola di parole

Parlare due lingue è un dono prezioso ed inestimabile che offre numerosi vantaggi, dalla comunicazione interculturale all’apertura di nuove opportunità lavorative. Tuttavia, esiste un fenomeno peculiare che affligge coloro che sono bilingui: la progressiva perdita del lessico in entrambe le lingue o marcatamente in una delle due lingue attive.

Questo fenomeno, noto come “byelingual” 🤓, contiene in sé una parte del termine inglese “bye-bye” come forma di saluto, il quale rappresenta l’addio a determinati vocaboli che sfuggono alla nostra mente. In questo post esploreremo in modo poco serio e poco scientifico, come il lessico può impoverirsi nel tempo e come possiamo affrontare questa sfida.

 

When you speak two languages and start losing vocabulary in both of them = byelingual.

Quando parli due lingue e inizi a perdere il lessico in entrambe = byelingual.

La sfida bilingue
Essere bilingue è come bilanciarsi su un filo sospeso tra due mondi linguistici. Inizialmente, il nostro lessico in entrambe le lingue si sviluppa in modo rapido e siamo entusiasti di comunicare con fluidità in due lingue diverse. Tuttavia, a volte la mente può giocarci un brutto scherzo, e iniziamo a dimenticare termini in una lingua o nell’altra. Così, il nostro lessico inizia ad impoverirsi e ci rendiamo conto che dobbiamo fare i conti con il fenomeno del “byelingual”.

Il significato di “byelingual”
Nel termine “byelingual” troviamo l’eco del saluto “bye-bye” che significa “ciao” o “addio” in inglese. Questo termine è emblematico del processo in cui, man mano che il lessico diminuisce in entrambe le lingue, dobbiamo dire “ciao” a determinate parole e dire “addio” alla loro memorizzazione completa. È una sfida che può sembrare frustrante, ma può anche portare a situazioni divertenti e inaspettate.

Strategie per affrontare il fenomeno “byelingual”
Anche se il fenomeno “byelingual” ci può sembrare scoraggiante, ci sono strategie che possiamo adottare per affrontarlo con successo. Una di queste strategie è l’esposizione costante ad entrambe le lingue attraverso la lettura, l’ascolto di podcast o la visione di film e serie televisive nella lingua di nostra scelta. Inoltre, possiamo utilizzare strumenti come dizionari, app di traduzione e corsi di aggiornamento linguistico per ampliare il nostro lessico e rinfrescare la memoria nell’una o nell’altra lingua.

Ridere della nostra “byelingualità”
La chiave per affrontare la “byelingualità” con leggerezza è ridere di noi stessi. Accettiamo che ogni tanto potremmo dimenticare una parola o fare un errore grammaticale in una delle due lingue, e non prendiamoci troppo sul serio. Ridendo delle nostre imperfezioni linguistiche, renderemo il processo di apprendimento e mantenimento di entrambe le lingue attive molto più divertente.

Essere bilingui è un dono, anche se comporta sfide come il fenomeno “byelingual”. Quando parliamo due lingue, è normale che il nostro lessico si impoverisca leggermente nel tempo. Tuttavia, affrontare questa sfida con serietà e un pizzico di umorismo ci aiuterà a superarla.

Ricordiamoci che, nonostante qualche parola ci sfugga di tanto in tanto, la ricchezza di parlare due lingue è molto più grande dei piccoli inconvenienti che possiamo incontrare lungo il cammino. Quindi, abbracciamo la nostra “byelingualità” con un sorriso e continuiamo ad esplorare il mondo delle lingue con gioia e curiosità, imparando ad amare i nostri limiti linguistici.

* Nota: il termine non esiste ed è solo frutto della creatività linguistica di chi ha coniato il termine per primo.

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