Le traduttrici e i traduttori nella loro veste di “giocolieri di parole” sono individui che quotidianamente hanno a che fare con le parole. Delle volte, certe parole sono intraducibili. Ed ecco che si apre davanti a noi un nuovo mondo, fatto di parole e concetti assolutamente lontani anni luce dalla propria madrelingua.
Hai mai cercato di tradurre una parola che sembra venire da un mondo completamente diverso? Se sì, allora sei sicuramente incappatə nei misteriosi e spesso intraducibili termini tedeschi la cui lunghezza, delle volte, è da capogiri (vedasi blog post → qui). La lingua tedesca è famosa per la sua abilità a creare parole che catturano emozioni e concetti complessi in un singolo termine. Ed è per questo che esploreremo in questo blog post alcune di queste parole straordinarie e scopriremo perché l’italiano spesso si trova in difficoltà nel cercare di tradurle.
Weltschmerz – il dolore del mondo che pesa sulle nostre spalle
Cominciamo con una delle parole più intriganti e di schiacciante attualità con le guerre in corso in Ucraina, nonché in Israele: “Weltschmerz”. Questo termine tedesco si riferisce a quel senso di tristezza profonda e malinconia universale che si prova guardando le ingiustizie del mondo nei telegiornali e sui social, contribuendo ciò a far accrescere in noi l’ansia da breaking news (o “HSD“, Headline Stress Disorder) o addirittura a renderci dipendenti da tali notizie cattive (“doomscrolling”). È come se il mondo intero pesasse sulle nostre spalle e noi ci sentissimo impotenti a controllare e modificare la realtà. Per “Weltschmerz” non c’è un corrispettivo italiano perfetto. La “tristezza cosmica” o il “dolore cosmico” potrebbero essere la nostra migliore opzione, ma non rendono giustizia alla ricchezza e alla profondità di significato di “Weltschmerz”.
Gemütlich – molto più di “accogliente”
“Gemütlich” è un termine che evoca una sensazione di comfort, accoglienza, un senso di calore. È il calore di una serata invernale con un bicchiere di vino rosso, la sensazione di stare a casa in un ambiente accogliente e “kuschelig” (OMG! Un altro termine tedesco intraducibile! Per comprendere il termine “kuschelig” basta pensare alla copertina di Linus e si è afferrato il concetto). Mentre in italiano possiamo cercare di tradurlo con “accogliente” o “confortevole”, nessuna parola cattura appieno il calore e il benessere che “gemütlich” trasmette. Anche l’atmosfera che si respira in un ristorante può essere “gemütlich” in tedesco. Diremmo anche noi “accogliente” in italiano riferendoci ad un locale?
Anche le persone possono essere “gemütlich” in tedesco? Ebbene, sì. In tedesco si può certamente parlare di un “gemütlicher Mensch” per descrivere una persona che crea un’atmosfera rilassata e piacevole ed è spesso percepita come calda, amichevole e accogliente. Una persona piacevole è di solito una persona che fa sentire gli altri a proprio agio e benvoluti.
È importante notare che “gemütlich” in questo contesto si riferisce alla personalità di una persona e all’atmosfera una persona crea attorno a sé piuttosto che al suo benessere fisico o aspetto fisico. Quando si dice che qualcuno è un “gemütlicher Mensch”, di solito si intende che la persona ha uno spirito, un’aura piacevole e amichevole che fa sentire le persone intorno a lei rilassate e gradite.
Fernweh – nostalgia dell’avventura, di viaggio e di posti lontani in cui non si è mai stati
Sappiamo tutti bene che cosa sia la nostalgia di casa e dei posti cari che ci mancano quando siamo magari lontani da questi durante un viaggio o una permanenza all’estero. Hai mai sentito la mancanza di un luogo in cui non sei mai stato? Bene, il tedesco ha un termine per esprimere tale concetto. È esattamente ciò che “Fernweh” rappresenta. Mentre la parola “nostalgia” è associata ai ricordi del passato, “Fernweh” è la nostalgia dell’ignoto, l’attrazione per nuove avventure in luoghi sconosciuti: è una specie di nostalgia proiettata nel futuro. In italiano, dovremmo spiegare la sensazione piuttosto che disporre immediatamente di una parola specifica per descriverla con un “Kompositum” (per sapere che cos’è un “Kompositum” vedasi blog post → qui), cioè un termine composto da “Fern”, “lontananza”, e “weh”, “dolore”: il “dolore da lontananza“.
Fremdschämen – la vergogna che provi tu per gli altri
Mentre l’italiano ha la parola “vergogna” (proviamo noi vergogna per una situazione imbarazzante venutasi a creare), il termine tedesco “Fremdschämen” si riferisce, invece, alla vergogna che proviamo noi per qualcun altro, in particolare quando vediamo qualcuno si comporta in maniera imbarazzante o socialmente inappropriata in un determinato contesto. In italiano, non abbiamo una parola che catturi esattamente questa sfumatura. Solitamente diciamo che “ci siamo vergognati per qualcun altro”. Per comprendere meglio “Fremdschämen” si deve pensare a una sorta di empatia – o addirittura – compassione che una persona prova quando si assiste a un comportamento sgraziato, scortese, imbarazzante o maleducato di un’altra persona in una situazione sociale, anche se non si è direttamente coinvolti nella situazione: è una specie di “vergogna a distanza”.
Il tedesco, con i suoi “Komposita“, termini composti, e non solo, ci offre una serie di parole che sono quasi impossibili da riprodurre fedelmente in italiano, una vera e proprio sfida per le traduttrici e i traduttori. Queste parole sono come delle “finestre”, degli “affacci” su culture, prospettive e concetti totalmente differenti, e ci ricordano quanto sia ricca e sfaccettata la lingua in tutte le sue fenomenologie.
Anche se l’italiano potrebbe non avere parole corrispondenti, questa non è una sconfitta, ma un’opportunità ad esplorare e abbracciare altre lingue e culture per comprendere meglio che il mondo che ci circonda non è solo quello del nostro piccolo orticello davanti a casa. Quindi, se un giorno senti “Fernweh” per la Germania, sali su un treno e parti per gustare “Brezeln“, “Bratkartoffeln” e bere una “Wegbier” (per “Wegbier” vedasi blog post → qui), nonché apprezzare la bellezza delle parole intraducibili che le lingue, in generale, ci offrono.