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La felicità sospesa a un caffè

Non esiste un’altra città italiana più creativa e fantasiosa di Napoli. Il Capoluogo della Campania e i napoletani vengono associati spesso al Vesuvio, al mare, al bellissimo caos delle stradine vivaci del centro, all’onnipresente pizza e, naturalmente, al caffè napoletano, la bevanda calda napoletana per eccellenza.

A Napoli esiste una tradizione del caffè che pochi conoscono: il cosiddetto “caffè sospeso“. Cosa significa “caffè sospeso” e cosa si cela dietro il concetto di “caffè in attesa” o “caffè posticipato”. In questo post [traduttore giurato.de] ti svela l’invenzione fantasiosa di un popolo, i napoletani, la cui creatività non conosce limiti. Sia in senso positivo che negativo.

Il caffè “in differita” (in napoletano “o café suspiso” – in italiano “il caffè sospeso”) non è altro che un espresso che si paga in un bar o una caffetteria di Napoli senza che il cliente lo beva. Sì, paghiamo due caffè, ma ne beviamo solo uno. Ma che senso ha tutto ciò?

La risposta è molto semplice: beviamo un caffè e un secondo caffè viene pagato e regalato in seguito a chi non può permettersi un caffè. Non è una fregatura, non è una truffa napoletana (il famoso “pacco”) ai danni dei turisti per spillar loro soldi, ma solo un gesto o atto di carità: solidarietà per un cliente bisognoso e meno abbiente che non può permettersi un caffè. Offro un caffè in anticipo a una persona sconosciuta e povera senza conoscere l’avventore del bar. Questo può accadere solo in Italia e – soprattutto – a Napoli, penseranno i più. È una specie di “pagamento in anticipo” per così dire: il caffè è già pagato e il godimento, cioè il bere un caffè napoletano, è solo “rimandato”, “posticipato”, “in sospeso” nel vero senso della parola.

Ma da dove viene questa usanza e come si è sviluppata? A questo proposito esistono due scuole di pensiero sulla genesi del fenomeno. Secondo la prima scuola di pensiero, il “caffè sospeso” è nato durante la Seconda Guerra Mondiale: chi poteva permettersi di acquistare un caffè durante la guerra o la crisi ne lasciava uno pagato in anticipo a chi non poteva permetterselo.

In base alla seconda scuola di pensiero, la storia delle origini del “caffè sospeso” sembra meno probabile, ma comunque piuttosto inconsueta. Spesso, quando si beve un caffè in compagnia di amici in un bar rumoroso, si crea una tale confusione su chi ha bevuto un caffè e chi no. Il barista al banco potrebbe quindi addebitare diversi caffè che non sono stati effettivamente bevuti. I clienti del bar non chiedono il resto alla cassa, ma lo lasciano al bar per il futuro, nel caso in cui, p. es., qualcuno non possa permettersi un caffè. In altre parole si gode del lusso di far felici i clienti meno abbienti, originando, pertanto, un mix di generosità, solidarietà e fantasia verso un perfetto sconosciuto. Ecco come lo scrittore e filosofo italiano Luciano De Crescenzo descrive il “caffè sospeso” in uno dei suoi libri (clicca → qui per la fonte):

 

>>Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo …<<

Gli italiani e il caffè – in qualche modo, non è possibile immaginare il Bel Paese senza il piacere di bere un caffè, un espresso, naturalmente. Anche oggi (18 maggio 2020), giorno in cui la cosiddetta “Fase 2” in Italia prende davvero il via dopo 53 giorni di lockdown (10/03/2020 – 03/05/2020) con la riapertura di bar, ristoranti e barbieri, in un bar del Sud Italia si verifica un caso singolare che ha proprio a che fare con il consumo del caffè al bar come riporta il quotidiano “La Repubblica” (clicca → qui per il video).

Il cliente del bar preferisce rimanere anonimo poiché ciò che conta è il gesto fatto con il cuore. Ordina il tanto atteso caffè al bar per la prima volta dopo il duro lockdown, consegna alla cassa una banconota da 50 euro, ma non vuole il resto. Il resto è per tutti i caffè che non ha potuto bere durante l’isolamento dovuto al lockdown. Una sorta di “caffè sospeso” per il bar stesso del valore di 50 euro (clicca → qui per il video).

Con queste premesse, la prossima volta goditi in santa pace il tuo meritato caffè e pensa a chi non può permettersi questo “piccolo lusso”. Spesso sono proprio i piccoli gesti quotidiani, come bere un caffè, prendere un aperitivo o leggere il giornale a rendere la vita degna di essere vissuta.

Per i piccoli gesti quotidiani di “ordinaria amministrazione” come la dichiazione dei redditi, il tuo imminente matrimonio o la nascita di tuo/a figlio/a, qualora tu abbia bisogno della traduzione asseverata di un documento ufficiale dall’italiano al tedesco o viceversa per uso legale, chiama ☎️ o invia un’e-mail 📨. Vai su [contatti] e troverai lì tutte le informazioni utili. [traduttore giurato.de] e [it-sprachvermittler.de] saranno lieti di supportarti via e-mail o telefonicamente.

Davide Parisi
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Einen kühlen Kopf in Zeiten von Corona bewahren – Ein Brief aus Mailand

Was macht it-sprachvermittler.de | beglaubigte Übersetzungen | Deutsch Italienisch Deutsch für Privatpersonen, während das Corona-Virus in Italien und zum Teil auch in Deutschland grassiert? Selbstverständlich übersetzen. Was sonst? 🤓

Handlungsorientiertes Übersetzen als Selbstheilung, um in die Normalität zurückzukehren, damit diese wieder in den Vordergrund und die aufgrund der neuartigen, modernen „Seuche“ allgemein vorherrschende Hysterie in den Hintergrund rückt oder sogar ganz schwindet.

Schulen in Italien sind geschlossen und mittlerweile zum Teil auch in Deutschland.

Was macht der italienische Schulleiter eines aufgrund des Corona-Virus geschlossenen Mailänder Gymnasiums? Er beschließt, an seine Gymnasialschülerinnen und -schüler einen Brief zu schreiben, der auf der Webseite des Alessandro-Volta-Gymnasiums am 25.02.20 veröffentlicht wird (siehe Quelle → hier) und in den italienischen Medien die Runde machte.

it-sprachvermittler.de | beglaubigte Übersetzungen | Deutsch – Italienisch – Deutsch für Privatpersonen | übersetzt den Brief vom Mailänder Schulleiter vom Italienischen ins Deutsche im Kampf gegen „die Vergiftung des sozialen Lebens, der menschlichen Beziehungen, die Barbarisierung des zivilen Miteinanderlebens.

>>Brief vom 25. Februar 2020 an die Schülerinnen und Schüler

AN DIE SCHÜLERINNEN UND SCHÜLER DES ALESSANDRO-VOLTA-GYMNASIUMS (Mailand – Italien)

 

Die Seuche, die das Gesundheitsgericht befürchtet hatte, mit den alemannischen Truppen in das Mailänder Gebiet einzudringen, war bekanntlich dort wirklich eingedrungen; und es ist ebenfalls bekannt, dass sie hier nicht Halt machte, sondern in einen guten Teil Italiens eindrang und ganze Landstriche entvölkerte.

Das soeben erwähnte Zitat stammt aus dem Kapitel 31 des italienischen Romans „Der Brautleute“ („I promessi sposi“) von Alessandro Manzoni: Ein Kapitel, das zusammen mit dem folgenden Kapitel ganz der Pestepidemie gewidmet ist, die 1630 in Mailand wütete. Es ist ein aufschlussreicher Text von außerordentlicher Modernität – ich schlage Euch vor, dass ihr ihn sorgfältig lest, besonders in diesen Tagen der allgemeinen Verwirrung. In diesen Seiten ist bereits alles enthalten: die Gewissheit der Gefahr durch Ausländer, der harte Kampf zwischen den Behörden, die krampfhafte Suche nach dem so genannten Patienten 0, die Verachtung der Fachleute, die Jagd nach den „Streuern“ (Spreaders), die unkontrollierten Stimmen, die absurdesten Heilmittel, die Plünderungen, der Gesundheitsnotstand … Auf diesen Seiten werdet ihr unter anderem auf Namen stoßen, die ihr sicher aus den Straßen rund um unser Gymnasium kennt: wir sollten nicht vergessen, dass unser Gymnasium mitten im ehemaligen „Mailänder Seuchenkrankenhaus“ („lazzaretto di Milano“) gebaut wurde: Ludovico Settala, Alessandro Tadino, Felice Casati, um nur einige Straßennamen zu nennen. Kurz gesagt, mehr als aus Manzonis Roman scheinen diese Worte aus den Seiten einer Zeitung von heute zu stammen.

Liebe Schülerinnen und Schüler, es gibt nichts Neues unter der Sonne, alles ist schon dagewesen, würde ich zwar sagen, jedoch verlangt die Schließung unserer Schule, dass ich mich zu Wort melde. Unsere Schule gehört zu den Institutionen, die mit ihren festgelegten Ritualen den Zeitablauf sowie die geordnete Entfaltung des friedlichen Zusammenlebens prägen. Es ist kein Zufall, dass die Zwangsschließung von den italienischen Schulen ein Mittel ist, auf das die Behörden in seltenen und wirklich außergewöhnlichen Fällen zurückgreifen. Es ist nicht meine Aufgabe, die Angemessenheit der Maßnahme zu beurteilen, ich bin kein Experte und gebe auch nicht vor, einer zu sein. Ich respektiere und vertraue den italienischen Behörden und halte mich genauestens an ihre Anweisungen. Ich möchte Euch dennoch was sagen: bitte einen kühlen Kopf bewahren, sich nicht von der kollektiven Psychose mitreißen lassen, damit wir mit den nötigen Vorsichtsmaßnahmen weiterhin ein normales Leben führen zu können. Profitiert von diesen schulfreien Tagen, um einen Spaziergang zu machen, ein gutes Buch zu lesen: es gibt keinen Grund zuhause eingesperrt zu bleiben, wenn ihr gesund seid.

Es gibt keinen Grund, die Supermärkte und Apotheken zu stürmen: Atemschutzmasken sollten kranken Menschen vorbehalten sein, und nur diesen. Die Geschwindigkeit, mit der sich eine Krankheit von einem Ende der Welt zum anderen verbreiten kann, ist ein Produkt unserer Zeit: es gibt keine Mauern, die Seuchen aufhalten können. Vor Jahrhunderten verbreiteten sie sich ohnehin schon, nur ein wenig langsamer. Wie Manzoni und vielleicht noch mehr Boccaccio uns lehren, ist eine der größten Gefahren bei solchen Ereignissen die Vergiftung des sozialen Lebens, der menschlichen Beziehungen, die Barbarisierung des zivilen Miteinanderlebens. Wenn wir uns von einem unsichtbaren Feind bedroht fühlen, verlangt unser Urinstinkt, diesen unsichtbaren Feind überall zu sehen. Es besteht die Gefahr, alle unsere Mitmenschen als eine Bedrohung, als einen potentiellen „Angreifer“ anzusehen. Im Vergleich zu den Seuchen aus dem 14. und 17. Jahrhundert haben wir die moderne Medizin mit ihrem Fortschritt und ihren Gewissheiten auf unserer Seite. Wir sollten von unserem rationalen Denken Gebrauch machen, dessen direkter „Verwandter“ unsere zwischenmenschlichen Beziehungen, unsere Menschlichkeit ist – diese ist nämlich das wertvollste Gut, das wir besitzen und bewahren sollten. Wenn wir das nicht schaffen, wird die Seuche wirklich siegen.
Ich erwarte Euch bald in der Schule.
Domenico Squillace<<

– Ende der Übersetzung –

Der Mailänder Schulleiter des Alessandro-Volta-Gymnasiums, Domenico Squillace (Bildquelle: hier)


Begriffe, Sprache und Menschen

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Wie kann Sprache unsere Denkweise prägen? Denken wir auf eine bestimmte Art und Weise, weil die Sprache uns dazu verleitet? Anders gesagt: Beeinflusst unser “wie wir sprechen” unser “wie wir denken”?

Auf der ganzen Welt werden unzählige Sprachen gesprochen, die sich in der Aussprache und Struktur, im Klang und Wortschatz unterscheiden. Es bleibt dennoch immer faszinierend zu beobachten, wie eine Sprache unser Denken sowie Verständnis der Welt, unserer Mitmenschen und uns selbst prägen kann. Die im Italienischen weibliche “luna” 🌙 verkörpert für einen Italiener die Weiblichkeit schlechthin. Es ist einfach ganz schwer für einen Italiener, sich mit dem deutschen männlichen “Mond” anzufreunden.

Vielleicht kennen Sie den Sonnengesang von Franz von Assisi “Bruder Sonne, Schwester Mond“: Im italienischen Original lautet der Sonnengesang “Fratello sole, sorella luna”. Der männliche “sole” wird von Franz von Assisi als “fratello” (“Bruder”) und die weibliche “luna” als “sorella” (“Schwester”) bezeichnet und gelobt. Dahinter verbirgt sich die grammatikalische Logik vom italienischen Geschlecht der Begriffe “sole” (männlich = Bruder) und “luna” (weiblich = Schwester).

Die Ausdrücke “Bruder Sonne” und “Schwester Mond” hören sich für deutsche Ohren befremdlich an: Sollte ein*e gute*r Übersetzer*in die Bezeichnungen “Bruder” und “Schwester” etwa lokalisieren und daraus “Schwester Sonne, Bruder Mond” machen? Assoziieren Deutschsprachige mit dem Mond 🌙 eine männliche ♂️ und mit der Sonne ☀️ eine weibliche ♀️ Komponente? Mit dieser unbeantworteten Frage müssen wir uns geschlagen geben. Tatsache ist, eine wortwörtliche und analog zu der Ausgangssprache geschlechtsgenaue Übersetzung wurde bevorzugt, sodass Bücher und Filme mit dem Titel “Bruder Sonne, Schwester Mond” zu erwerben sind. Es lebe die falsche Lokalisierung 😉

Eine amerikanische Kognitionswissenschaftlerin sagt bezüglich der sprachlichen Vielfalt:

 

Das Schöne an der sprachlichen Vielfalt ist, dass sie uns zeigt, wie einfallsreich und flexibel der menschliche Geist ist.

Der menschliche Geist schöpft die Sprache. Die Sprache prägt und formt wiederum den menschlichen Geist. Die Sprache erfindet und erklärt die Realität, genauso wie sich die Realität in der Sprache widerspiegelt:

 

Du bist, was Du sagt.
Du sagst, was Du bist.
Du denkst vielseitiger, wenn Du mehrere Sprachen sprichst.

Bei dieser stetigen Wechselwirkung zwischen Sprache ⇄ Denkweise jonglieren Übersetzerinnen und Übersetzer mit Wörtern und Begriffen, Gedanken und Bedeutungen, die sich nicht immer leicht und sofort erschließen lassen. Übersetzerinnen und Übersetzer lesen nicht nur “zwischen den Zeilen“, sondern auch “hinter den Begriffen“, die zunächst nur in den Köpfen der Menschen existieren und durch die Sprache “ihren Gang in die Außenwelt finden”.

Wir denken, also wir sprechen. Wir sprechen, also wir erschaffen Dinge in der Außenwelt. Wir sprechen in einer bestimmten Art und Weise, also wir denken in einer bestimmten Art und Weise.

Abstrakte Begriffe wie “Liebe”, “Solidarität” oder noch “Freiheit” existieren zwar nur in unserem Kopf und können mit unseren Händen nicht angefasst werden, jedoch gibt es diese wirklich ‒ sie sind real und davon braucht unsere Welt auch eine ganze Menge. Faszinierend und spannend bleibt die Frage, wie jeder Mensch, der “seine eigene Sprache” spricht und seinen ganz persönlichen “Hauptschlüssel” zur Interpretation und Wahrnehmung der Außenwelt besitzt, solche abstrakte Begriffe wahrnimmt, beschreibt und auslebt.

Der Begriff von “Freiheit” im Sinne von “Waffenfreiheit” im folgenden Satz >>US-Waffengesetze: Wo Freiheit bedeutet, eine Waffe tragen zu dürfen<< ist nicht gleichzusetzen mit dem Verständnis von “Freiheit”, das ein Sklave im Zusammenhang mit der Sklaverei in der zweiten Hälfte des 19. Jahrhunderts hatte. Jeder Begriff erfordert den richtigen Zusammenhang in zeitlicher Hinsicht. Anders gesagt: Was ich jetzt sage, war früher u.U. anders gemeint, beleidigend, (noch) nicht so bekannt, anders aussehend oder kennzeichnend für völlig etwas Anderes. Kurzum: Die Menschen als Sklaven im 19. Jahrhundert haben sich unter dem Begriff “Freiheit” ganz etwas Anderes als wir in unserem Jahrhundert vorgestellt.

Hierfür ist der umgangssprachliche, italienische Begriff “casino ein ganz passendes Beispiel für Begriffe im Zeitwandel. “casino” heißt heutzutage soviel wie “Durcheinander”, “Theater”, “Chaos”, “Zirkus”, “Lärm” u.v.m. In den 60er Jahren des letzten Jahrhunderts hieß jedoch “casino” in Italien nichts Anderes als “Bordell“, “Freudenhaus” und war ein vulgärer und unaussprechlicher Begriff für die “anständigen Sprecher*innen” jener Zeit.

Begriffe sind wie Mode: ihre “Hülle” ändert sich, um in zwanzig oder dreißig Jahren später wieder trendig oder beliebt zu sein, sieht aber doch ein wenig anders aus. Und mit der “Hülle” verändert sich gleich auch der “Inhalt” manchmal. Es kann dabei zu einer Bedeutungsverschiebung (“casino” im Sinne von “Bordell” → “casino” im Sinne von “Chaos”) kommen. Die Sprache kann sich dem stetigen Zeitwandel einfach nicht entziehen. Begriffe und somit die Sprache überdauern die Zeit nicht unbeschadet: Sie ändern sich mit ihr. Manche Sprachen mitsamt Begriffen sterben aus. In dem Fall spricht man/frau von “toten Sprachenwie etwa Latein oder Altgriechisch.

Italienisch und Deutsch sind zum Glück noch “lebende Sprachen“, die vom Aussterben noch nicht bedroht sind. [it-sprachvermittler.de] ‒ Ihr Italienisch-Übersetzer des “Vertrauens” in München ‒ kann mit beiden lebenden Sprachen souverän umgehen 😉
Egal, ob Sie z.B. die beglaubigte
Übersetzung Ihres Ehefähigkeitszeugnisses oder Ihrer Approbationsurkunde benötigen: Als öffentlich bestellter und allgemein beeidigter Übersetzer für die italienische Sprache am Landgericht München I kann [it-sprachvermittler.de] oder [traduttore giurato.de] eine amtlich anerkannte Übersetzung aus dem Deutschen ins Italienische oder aus dem Italienischen ins Deutsche für Sie anfertigen.


Ordine dei medici bavaresi

Quali documenti devono essere prodotti per l’iscrizione dall’Ordine dei Medici in Baviera (“Bayerische Landesärztekammer“)? E chi può tradurre e asseverare l’intera documentazione necessaria all’iscrizione? La risposta è semplice: [traduttore giurato.de] è il tuo traduttore giurato di fiducia a Monaco di Baviera che può tradurre ed asseverare la documentazione richiesta dalla Bayerische Landesärztekammer per l’iscrizione all’albo.

Se sei un/a giovane medico italiano/a e desideri iscriverti all’Ordine dei Medici Bavaresi (www.blaek.de) e la documentazione completa, necessaria all’iscrizione, deve essere tradotta dall’italiano al tedesco da un traduttore giurato, nonché pubblicamente nominato per la lingua italiana dal Tribunale di Monaco di Baviera:

✔ certificato di laurea dell’università italiana
✔ attestato di laurea del Ministero italiano della Salute
✔ diploma di laurea (pergamena) dell’università italiana
✔ certificato del casellario giudiziale
✔ certificato di nascita
✔ attestato di onorabilità professionale
(“certificate of good standing”) del Ministero italiano della Salute

Wenn Sie sich z.B. als junge*n italienische*n Arzt oder Ärztin in Bayern niederlassen und sich deswegen bei der Bayerischen Landesärztekammer (www.blaek.de) anmelden möchten, müssen Ihre ganzen Urkunden aus Italien ins Deutsche von einem öffentlich bestellten und allgemein beeidigten Übersetzer übersetzt und beglaubigt werden:

Diplombescheinigung der italienischen Universität
Diplombescheinigung des italienischen Gesundheitsministeriums
Diplomurkunde der italienischen Universität
Führungszeugnis
Geburtsurkunde
Unbedenklichkeitsbescheinigung
(“certificate of good standing”) des italienischen Gesundheitsministeriums

[traduttore giurato.de] e [it-sprachvermittler.de] possono in ogni caso aiutarti qualora tu abbia bisogno della traduzione asseverata di un documento ufficiale dall’italiano al tedesco o viceversa per uso legale:

Davide Parisi
Tel.: +49 89 23520876
Fax: +49 89 20939850
E-mail: info@it-sprachvermittler.de
oppure
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Fonte: Bayerische Landesärztekammer – Tutte le informazioni relative all’iscrizione all’Ordine dei Medici Bavaresi reperibili su questo sito web sono da intendersi senza garanzia di correttezza e completezza.


Due notti dopo Halloween

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… ovvero i morti tornano dall’aldilà eccome! Tradizioni e costumi in Sicilia

Il 31 ottobre Halloween è diventato un appuntamento quasi fisso anche qui da noi in Europa, volenti o nolenti. Un appuntamento irrinunciabile per alcuni: la festa non si è fermata alle porte dell’Europa. Anche la chiesa è impotente di fronte a questa nuova “moda del carnevale o del travestimento” proveniente dal Nord America.

Ora la situazione si fa davvero complessa. Non solo due lingue (italiano/tedesco) erano sufficienti sul blog di [traduttore giurato.de], ma una terza lingua sta per aggiungersi: il siciliano.

Questa è la storia di una strana usanza nell’isola mediterranea che era abbastanza comune prima dell’avvento di Halloween, all’inizio di novembre. Halloween ha letteralmente “trasportato” questa usanza siciliana nell’aldilà, in una certa misura.

Un’usanza siciliana dichiarata “morta”. Sicuramente “defunta” grazie a Halloween!

 


“The magic” si svolge in Sicilia nella notte tra il 1° e il 2 novembre. Si celebra, infatti, “la festa dei defunti” – o semplicemente in siciliano – “i motti” ( = i morti, i defunti; in italiano “la commemorazione dei defunti”; in tedesco “Allerseelen”). Ed è qui che mettiamo piede nel regno dei defunti che tornano “attivi” il giorno della loro commemorazione.

La situazione non solo si complica a livello linguistico, ma diventa ora anche una questione religiosa. Il 2 novembre, la Chiesa cattolica romana commemora i cari defunti e molti visitano le tombe dei propri cari al cimitero. Questo fenomeno è diffuso anche nella Germania meridionale, in aree prevalentemente cattoliche, quindi non è una novità per i lettori di area tedescofona.

Ciò che pochi sanno, tuttavia, è che molto prima dell’avvento di Halloween in Sicilia, i parenti defunti erano soliti elargire doni ai bambini siciliani.

La maggior parte di noi aggrotterà ora le sopracciglia e dirà che i siciliani hanno usanze molto macabre e strambe. L’idea che il nonno defunto porti a un bambino o una bambina un dono dall’aldilà nel giorno dei “motti”, cioè nella notte tra l’1/11 e il 02/11, qualunque sia il dono, è già abbastanza raccapricciante solo l’idea. Che tipo di doni portavano i familiari defunti ai bambini siciliani dall’aldilà?

Si trattava di doni molto “classici” e “stereotipati”. Alle bambine si regalavano delle bambole, una cucina per bambole o una gonna nuova per la passeggiata domenicale, ai ragazzi una palla da gioco, una bicicletta, una pistola giocattolo. I doni elargiti dai “motti” (“defunti”) erano soprattutto giocattoli.

I tempi cambiano e con essi anche i gusti, le mode e le feste. Un tempo i bambini siciliani aspettavano con impazienza tutto l’anno “i motti” per ricevere in dono regali dallo zio o dal nonno defunto, stando attenti a non aprire gli occhi, altrimenti la punizione più severa sarebbe stata un graffio ai piedi.

Poiché la morte fa parte della vita, questa usanza siciliana potrebbe essere servita a trasmettere ai bambini un’idea positiva della morte. Dalla serie: la nonna defunta è ancora viva nell’aldilà – anche se non ci sono prove scientifiche – e ti vuole ancora così bene che tu, nipote, ricevi un regalo da lei la mattina del 2 novembre. Molto dolce, come spiegazione, ma allo stesso tempo spettrale.
Beh, chi ha svolto il “lavoro dietro le quinte” in gran segreto per i “motti” proventienti dall’oltretomba e ha nascosto i regali per i bambini siciliani nel salotto il giorno della “festa dei motti“, non lo riveleremo certamente qui. Probabilmente sono le stesse persone che aiutano Nikolaus in Germania il 6 dicembre o il Bambin Gesù con i regali a Natale.
I bambini moderni – per non parlare dei digital native – dell’isola conoscono a malapena la “festa dei motti”. Se nessuno racconta, scrive o riferisce più di questa usanza siciliana, sarà certamente dichiarata morta e defunta per sempre, a meno che prima o poi questa usanza non venga inserita dall’UNESCO nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dei siciliani – dell’intera umanità sarebbe chiaramente troppo esagerato.

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Die Geschichte eines Kochverbrechens – Spaghetti teilen!

Dass Spaghetti vor dem Kochen nie zerbrochen werden sollten, ist den meisten Liebhabern der italienischen Küche mehr oder weniger bekannt. Einfach Spaghetti aus der Packung nehmen und in das kochende Wasser geben und Kochzeitende abwarten. Und basta! Das wäre es gewesen. Keine Wissenschaft an und für sich. Tja, sagen Sie.

Bitte nicht auf die für viele Italiener perverse Idee kommen, die Spaghetti (oder Spaghettis?) zu brechen: Sie würden eins der größten Kochverbrechen nach den strengsten italienischen Kochgesetzen begehen, das ein Italiener Ihnen nie verzeihen würde. Es sein denn, Sie möchten eine Nudelsuppe mit vielen, kleinen, in einer Brühe schwimmenden Spaghettistücken haben. Na bitteschön, buon appetito!

Dass Spaghetti aber nie in zwei Teilen gebrochen werden können, sondern immer in drei, vier bis sechs Stücken, ist jedoch den meisten von uns nicht bekannt. Spaghetti brechen immer an mehreren Stellen, jedoch nie in zwei Teilen. Da schau her!

Mit dem Thema haben sich auch zwei Wissenschaftler aus Frankreich schon 2005 befasst: Ein Ding der Unmöglichkeit, sagen Sie. Wie kann es wohl sein, dass sich eine Spaghettistange nie im Leben in zwei Teilen, sondern immer in mehreren Teile brechen lässt?

Es geht doch nicht, sagen die Wissenschaftler Basile Audoly und Sébastien Neukirch vom Pasiser Centre National de la Recherche Scientifique (siehe → hier): Also unmöglich – wissenschaftlich bewiesen.

Die beiden Franzosen beschreiben das Phänomen des Biegens und Brechens einer Barilla-Spaghettistange (zwar elastische, jedoch spröde Stange) mithilfe der Kirchhoffgleichungen (oder kirchhoffschen Gleichungen, siehe → hier). Tja, wer hätte je gedacht, dass man die kirchhoffschen Gleichungen jetzt bemühen muss, um das Bruchphänomen der Spaghetti zu beschreiben? Anscheinend genießen Spaghetti nicht nur bei den Italienern einen hohen Stellenwert, sondern auch bei der Wissenschaft. Na dann Prost!

Das untenstehende Bild könnte die zart besaiteten und hochsensiblen Menschen unter uns leicht verstören. Es keine schwingenden oder schwimmenden Würmer, sondern eine brechende Spaghettistange bei dem französischen Experiment: Ein hochinteressantes Experiment, auf das die ganze Menschheit seit eh und je gewartet hat.

Liebe Spaghettikochenden, wenn Sie vor Ihrer nächsten Spaghettikochaktion das oben beschriebene Experiment mit dem Spaghettibrechen durchführen möchten, zögern Sie bitte nicht, Ihrem beeidigten „Italienischübersetzer des Vertrauens“ – it-sprachvermittler.de – in München von Ihren Versuchsergebnissen zu berichten. Es besteht jedoch Gefahr, dass Sie mit Spaghettistücken Ihren Küchenboden beschmutzen. it-sprachvermittler.de übernimmt hierfür keinerlei Haftung.

it-sprachvermittler.de | beglaubigte Übersetzungen | Deutsch – Italienisch – Deutsch für Privatpersonen


Klein, süß und eiförmig. Was ist das?

Was passiert, wenn eine Italienerin und ein Deutscher zusammenarbeiten? Es kann nur was Gutes daraus werden.

Inspiriert wurde dieser Blogpost von einem 3-teiligen Fernsehfilm auf dem ZDF: Bella Germania (Quelle: https://www.zdf.de/filme/bella-germania).

Wir sind in Mailand Mitte der 50er Jahre: Ein junger, deutscher Fahrzeugingenieur namens Alexander ist auf der Dienstreise bei einem italienischen Autobauer in den Bann seiner italienischen Dolmetscherin Giulietta geraten: Giulietta verzaubert Alexander. Die beiden verlieben sich. Eine Mailänder – Münchner Liebesgeschichte entsteht.

Alexander und Giulietta treffen sich in der Produktionsstätte von Iso Rivolta, einem italienischen Hersteller von Sportwagen, Kleinwagen und Motorrädern. Das bekannteste Modell von Iso Rivolta ist die Iso Isetta. Eine Art „Rollermobil“, eine Mischung aus einem Roller und Miniauto: Ein Microcar würde man heutzutage auf Englisch sagen – oder besser gesagt – der „Smart der 50er Jahre“. Es wäre für die heutigen Sicherheitsverhältnisse schier undenkbar, sich in so einem kleinen Fahrzeug fortzubewegen: Hast Du damit einen Unfall gebaut, wirst Du gleich mitsamt Microcar auf einem Friedhof feierlich begraben. Andere Zeiten, andere Sicherheitsstandards.

Auf Lizenz von Iso Rivolta bauten verschiedene Autohersteller die Iso Isetta ab 1954 bis in die 1960er Jahre weiter. Die erfolgreichste und bekannteste Version der italienischen Iso Isetta war die BMW Isetta: Quelle https://bmw-grouparchiv.de/research/detail/index.xhtml?id=3913183

Der Blick von BMW fiel um das Jahr 1954 auf ein eiförmiges, kleines Mobil mit Fronttür der Mailänder Firma Iso Rivolta. Nach genauer Prüfung wurde diese sehr originelle und dabei praktische “Isetta” als tauglich befunden, nach gewissen Änderungen als BMW Kleinstwagen vom Band zu rollen. Der Lizenzvertrag kam zustande. Die Bayerischen Motoren Werke bauten in Lizenz ein Rollermobil nach italienischer Inspiration. Das Mailänder – Münchner Endprodukt war die BMW Isetta.

Das Mailänder – Münchner „Endprodukt“ der Liebe zwischen Alexander und Giulietta war der kleine, süße Vincenzo in dem ZDF-3-Teiler. Hier geht es zum Trailer von Bella Germania: https://www.zdf.de/filme/bella-germania/videos/trailer-zum-dreiteiligen-event-100.html

Der Drehbuchautor Daniel Speck sagt im ZDF-Interview: „Hinter jedem Kellner, hinter jedem Pizza-Bäcker steht eine Familiengeschichte …“: https://www.zdf.de/filme/bella-germania/videos/bellagermania-danielspeck-im-interview-100.html

Bei Ihrem nächsten Besuch in Ihrer Lieblingspizzeria ums Eck denken Sie an die Worte vom Drehbuchautor von Bella Germania: „Hinter jedem Kellner, hinter jedem Pizza-Bäcker steht eine Familiengeschichte …“. Bei Ihrer nächsten Italienischübersetzersuche steht Ihnen Ihr „Italienischübersetzer des Vertrauens“ [it-sprachvermittler.de] in München zur Verfügung.


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